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Conflitti personali

Il termine conflitto viene spesso visto in chiave negativa dall’individuo, in quanto viene collegato a una situazione di tensione e di malessere.
Per conflitto si intende una situazione che si ripete ogni volta che su un individuo agiscono nello stesso tempo due forze psichiche che vanno in direzioni opposte, ma che sono di intensità simile.
In una situazione di conflitto interpersonale, due persone si oppongono in modo evidente o resistono l’uno all’altro, creando un momento di crisi nel loro rapporto.
A scatenare un conflitto possono insorgere vari fattori, che determinano una situazione in cui vengono a mancare comprensione e disponibilità a un accordo. Questo spesso scatena una lite.
E’ abbastanza normale che, anche soggetti che vanno solitamente d’accordo, a volte vivano situazioni in cui i loro desideri, le loro opinioni, intenzioni o esigenze non collimano.
In base alla sua natura, il conflitto può coinvolgere la persona con intensità diversa e per uscirne è sempre necessario uno sforzo di adattamento reciproco.
In realtà il conflitto è una delle esperienze più comuni nella vita e nonostante il pregiudizio nei suoi confronti, non possiede di certo una natura maligna. Al contrario, ogni conflitto è un’occasione da saper sfruttare per il bene di se stessi. Anche nelle migliori famiglie o nei migliori posti di lavoro le divergenze che portano ai conflitti affiorano spesso. Quando ciò accade, bisogna far in modo che le relazioni interpersonali ne escano rafforzate e non distrutte.
Il conflitto non va mai allontanato o ignorato, perché ciò impedirebbe una sua elaborazione positiva che favorisce la crescita individuale e della relazione con l’altra persona.
All’interno di un conflitto che definiremo “salutare” l’individuo riesce a prendere coscienza di come il suo comportamento influisce sugli altri e ha la possibilità di modificare e smussare ciò che impedisce la collaborazione attiva.

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